CANAPA: Storia e Caratteristiche della Pianta

Home » Canapa » CANAPA: Storia e Caratteristiche della Pianta

 

LA PIANTA

La canapa è una pianta erbacea, angiosperma, appartenente alla famiglia delle Canabacee. In Italia la pianta in natura ha un ciclio annuale, la pianta germina in primavera e fiorisce a estate inoltrata. In climi più caldi e con i dovuti accorgimenti la pianta può anche crescere in un arbusto e vivere per diversi anni.

L’altezza varia dal mezzo metro delle specie ruderalis, e normalmente tra il metro e mezzo fino ad oltre i 5 metri per le specie Indica e Sativa, dove soprattutto le varietà di quest’ultima possono raggiungere altezze maggiori. Generalmente la canapa è una pianta dioica con individui maschili e femminili che sono identici fino alla fase della fioritura dove rivelano il loro sesso. 

Canapa e marijuana sono a tutti gli effetti la stessa pianta. Ne esistono molteplici varietà e le differenze risiedono nella quantità di resina e nel loro contenuto di THC e CBD, dimensione, altezza, numero di gemme, forma delle foglie, aroma, ecc…

Il THC o tetraidrocannabidolo è una sostanza psicotropa presente nella resina prodotta dalla pianta. La resina contiene anche altre sostanze molto simili al THC, ma non psicoattive, come il Cannabidiolo (CBD) e Cannabinolo (CBN).

STORIA DELLA CANAPA

Questa controversa pianta è stata coltivata per millenni e le sue origini risiedono nell’Asia centrale. In Cina, la canapa oltre 9000 anni fa veniva già apprezzata e utilizzata per produrre tessuti, oltre che a scopo medico e alimentare.

Semi di Canapa Decorticati Bio
Fonte di proteine e fibre

Voto medio su 280 recensioni: Da non perdere

€ 7,35
Farina di Canapa
100% pura

Voto medio su 4 recensioni: Da non perdere

€ 5,25

Nel tempo, la canapa si è diffusa sempre più proprio a causa della sua versatilità e relativa semplicità della sua coltivazione, uniti ai suoi molteplici usi.

Gli utilizzi della canapa nella storia sono stati tra I più diversi tanto che nessuna parte della pianta veniva sprecata. Se aggiungiamo che la canapa ha un elevatissimo tasso di produzione di ossigeno e consumo di anidride carbonica capiamo quanto questa pianta si un vero e proprio dono di madre natura.

Dai suoi semi si ottiene una farina molto nutriente e un olio dalle caratteristiche uniche. La fibra ricavata del suo gambo e steli è da sempre stata usata per produrre corde, tessuti e teli. Senza dimenticare chiaramente le sue infiorescenze note fin dall’antichità per le loro proprietà terapeutiche e non solo ricreative come si è voluto far credere dal dopoguerra.

Olio di Canapa Bio

Voto medio su 88 recensioni: Da non perdere

€ 7,35
Zaino in Canapa - HF017
Canapa e cotone con inserti in cuoio

Voto medio su 2 recensioni: Da non perdere

€ 94,90

La canapa 1000 anni indietro era una coltivazione fondamentale in Europa dove era considerata la regina indiscussa delle piante da fibra. Questa perfetta per produrre vele delle imbarcazioni leggere e resistenti, così come le reti dei pescatori per via della sua resistenza all’acqua salata.

Sicuramente la canapa fu anche una coltura essenziale per i coloni americani e i nativi; oramai era ampiamente diffusa e apprezzata in tutti i continenti.

Per quanto riguarda invece gli usi industriali all’inizio del secolo ci fu un grande impulso e rinnovato interesse per la canapa. Vennero studiati nuovi materiali derivati dalla fibra, mentre con l’olio già si producevano vernici e addirittura etanolo e carburante.

Proprio negli anni ’30 Ford produsse un prototipo di automobile interamente costruito con materiali derivati dalla canapa e alimentato con etanolo anch’esso ottenuto da questa pianta.

CANAPA E PROIBIZIONISMO

All’inizio dello scorso secolo sembrava che la canapa fosse pronta per servire come abbondante fonte di materie prime per numerosi settori dell’industria, e per un industria maggiormente sostenibile.

Purtroppo non fu così poichè si erano già creati grossi interessi che si contrapponevano all’uso della canapa. Con i derivati del petrolio si incominciarono a produrre materiali plastici e vernici. Per la produzione della carta venne preferito il legno degli alberi con un processo che necessitava di grandi quantitativi di solventi chimici per arrivare ad ottenere il prodotto finale desiderato.

Proprio l’America ne decretò l’illegalità esattamente nel 1937 sotto la presidenza di Franklin Roosevelt promulgando una legge che rendeva illegale la coltivazione di qualsiasi pianta del genere cannabis. Da allora la campagna ostile contro la cannabis iniziata negli Stati Uniti si diffuse grazie alla loro influenza a tutti i paesi della NATO e oltre.

Anche l’Italia che rappresentava il maggior produttore di canapa in Europa, seconda solo all’Unione Sovietica, nel 1975 ne vieta la coltivazione. Questo purtroppo ha comportato anche l’interruzione totale della ricerca scientifica sulla cannabis, sugli impieghi terapeutici, industriali e agricoli.

Il resto è storia recente e solo grazie all’insistenza dei movimenti per la legalizzazione della cannabis si è potuto ritornare a studiare le proprietà terapeutiche dei due principali metaboliti della cannabis, ovvero il THC e il CBD.

La cannabis è tornata ad essere decriminalizzata e legalizzata in alcuni paesi al mondo tra cui diversi stati Americani, mentre altri sono nel processo per raggiungere questo obbiettivo. Negli Stati Uniti diversi stati come Colorado, Oregon, Washington, California, Vermont, New York e Nevada hanno legalizzato completamente la Cannabis. Altri stati hanno delle limitazioni al consumo e alla produzione. In Europa sono un eccezione alcuni luoghi distinti come i coffee shop olandesi e i cannabis club spagnoli.

Per quanto riguarda l’Italia è invece possibile coltivare e commercializzare solo canapa Sativa con quantità di THC inferiori al 0,2%, la cosiddetta Marijuana light.

 

 


 

Articoli Simili