FIORITURA DELLA CANNABIS

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Una volta modificato il regime di luce adatto alla fioritura delle piante di marijuana, quindi il ciclo di 12 ore di luce e 12 di buio, le piante subiscono un cambiamento nella chimica interno che provoca un altro tipo di crescita, la formazione dei fiori.

È importante che il regime sia severo e che il buio sia effettivamente tale. Un periodo diurno più lungo causerebbe un ritardo o una non fioritura. Un ciclo di luce più breve invece porterebbe ad una produzione inferiore. Le piante inizieranno a formare fiori idealmente entro un paio di settimane. Durante queste prime due settimane la crescita vegetativa delle foglie grandi si interrompe.

Una volta determinato il sesso, separeremo il maschi del sistema che permetterà alle restanti femmine di avere più spazio. I maschi possono essere usati per fare il polline con cui ottenere nuovi semi. Le femmine invece svilupperanno i nostri amati fiori.

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LA FIORITURA DELLE PIANTE DI CANNABIS

Essendo le esigenze della pianta cambiate rispetto al ciclo vegetativo dove le piante richiedono alte percentuali di azoto, anche la concimazione dovrà cambiare ed essere ridotta. Se i fiori non compaiono entro le prime due settimane la causa potrebbe essere la troppa luce durante il ciclo “notturno”, piuttosto che per eccesso di azoto o carenza di fosforo.

Una volta che le femmine iniziano a fiorire, inizieranno a produrre fiori che si raggruppano in grappoli. I boccioli sono formati da fiori e teneri germogli che presto saranno ricoperti da minuscole ghiandole trasparenti. Le minuscole gocce che brillano attraverso la luce, non contengono altro che pregiata resina. I boccioli raggiungono una dimensione praticamente definitiva 30 giorni dopo la comparsa dei primi fiori.

Inizieranno quindi a maturare per altre due settimane circa altre due settimane. Il processo di fioritura dura tra i 45 e 60 giorni secondo la specie e le condizioni create. Le femmine hanno fiori formati da a calice da cui fuoriesce un pistillo formato da due peli bianchi a forma di ”v” preposti a catturare il polline che si deposita nel calice dove idealmente si formerà il seme. Quando la pianta viene completamente impollinata, l’energia della stessa viene utilizzata esclusivamente per la produzione di semi arrestando la produzione di THC.

Al momento della maturazione i pistilli iniziano ad asciugarsi scurendosi e diventando marroni. A sua volta le ghiandole di resina si gonfiano e la pianta si ricopre di resina. Le resine hanno aromi diversi a seconda della specie.

Man mano che la fioritura avanza le grandi foglie ingialliscono fino a cadere. Questo fa parte del normale processo di fioritura della piante e non ci dovremo preoccupare fintanto che i germogli e i giovani germogli rimangono vigorosi e verdi. Le foglie non vanno mai strappate ma piuttosto lasciate cadere o rimosse spingendole delicatamente verso il basso solo quando si staccheranno facilmente.

Nel momento in cui un fiore matura senza essere stato impollinato, i pistilli si seccano. Quando la maggior parte di questi scurisce, la pianta è matura e pronta per essere raccolta. Se è stato superato molto la maturazione, il contenuto di THC potrebbe essere degradato, al contrario una raccolta leggermente anticipata favorirebbe la presenza di THC a discapito di quella di CBD.


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 Il punto esatto di maturazione resta soggettivo. I semi di qualità specificano le caratteristiche e le peculiarità di ogni pianta, tra cui la durata del periodo di fioritura ideale di riferimento. La specie più prematura finiscono il processo in circa sei settimane. Le varietà di indica generalmente fioriscono più velocemente alle sative e sono maggiormente generose in termini di raccolto in relazione alla loro statura.

 


 

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