INTRODUZIONE ALLA COLTIVAZIONE DI FUNGHI

Home » Coltivazione Funghi » INTRODUZIONE ALLA COLTIVAZIONE DI FUNGHI

 

Hai in programma di coltivare funghi? Ci sono molte buone ragioni per cimentarsi in questa
attività: i funghi volendo sono una buona coltura commerciale redditizia ed economicamente appetibile. Inoltre, sono facili da coltivare anche a livello hobbistico e contengono importanti valori nutrizionali. Alcune specie, se non bastasse, vantano anche importanti proprietà medicinali.

Il periodo tra l’inoculo e il raccolto può essere molto breve, solo tre settimane. Dopo il periodo di coltivazione, il substrato può essere ancora riutilizzato come un interessante ammendante del terreno o per il compostaggio.

I processi che comportano la crescita del fungo sono sconosciuti alla maggior parte delle persone. La coltivazione di funghi è molto diversa dalla coltivazione di piante in giardino, i processi sono completamente diversi, ma, allo stesso tempo, una volta appresi i concetti di base, nulla vi potrà fermare.

Imparare a coltivare i funghi può sembrare complicato per coloro che hanno appena iniziato, ma non lo era anche imparare ad andare in bicicletta quando eravamo bambini?

Ci sono diverse tecniche da imparare e alcune attrezzature specifiche da acquistare, ma nulla di particolarmente complesso, costoso, e non dovrebbe comunque essere un freno per chi vuole avvicinarsi a questo settore. Una persona inesperta può avventurarsi nella coltivazione di funghi anche a livello hobbistico senza dover investire pesantemente in attrezzature o costosi corsi .

Per far crescere i funghi, il coltivatore non deve necessariamente padroneggiare tutte le tecniche di produzione avanzate, ma semplicemente conoscere la tecnica adatta al tipo di fungo che desidera crescere. Dandosi il giusto tempo per imparare e sperimentare, come del resto per tutto, non sarà difficile padroneggiare quest’arte antica, l’arte della coltivazione del micelio.

Una delle parti più complicate della coltivazione è imparare a creare il proprio “seme” (“spawn”, in inglese). Questo termine è usato per chiamare l’inoculo, che consiste in chicchi di cereali o segatura con il micelio del fungo che si desidera coltivare. È proprio questo “seme” che userete per “seminare” il vostro substrato.

Avrai bisogno di una pentola a pressione o un’autoclave, una fornitura di cereali, un ambiente sterile e una coltura di funghi di base per trasferire la tua cultura ai cereali sterilizzati. Per chi è alle prime armi esistono kit disponibili dove il seme è già stato inoculato e pronto a fruttificare alle giuste condizioni. 

1) Coltivazione mediante piastra di Petri come terreno di coltura: Questo passaggio prevede l’introduzione di spore, una porzione di una coltura esistente o una sezione di un fungo scelto da clonare, utilizzando una sorta di gelatina nutriente. 

La lavorazione deve essere eseguita in un ambiente accuratamente pulito in modo da prevenire possibili contaminazioni. Il sistema più sicuro e professionale è quello di utilizzare una cappa a flusso laminare orizzontale dove un ventilatore a centrifuga spinge aria attraverso dei filtri HEPA, garantendo condizioni di sterilità nell’aerea di lavoro. Essendo presenti nell’aria particelle e microbi che potrebbero contaminare le piastre di Petri che intendiamo inoculare con il micelio, questi sistemi consentono che un flusso di aria filtrata e sanificata circoli continuamente sopra l’area di lavoro, proteggendola. 

In alternativa si può utilizzare una “glovebox”, specialmente a livello hobbistico e per coltivatori alle prime armi. Consistono in contenitori di plastica trasparente al cui interno si potrà lavorare riducendo notevolmente l’esposizione a contaminazioni maneggiando piastre di Petri e micelio. A questi contenitori vengono fatti due buchi dove far passare le mani, spesso ci si fissano dei guanti in lattice che fungeranno da barriera. In alternativa, chi opera può indossare guanti propri sterilizzati cercando di lavorare in un ambiente sterile privo di correnti d’aria.

È possibile inoculare piastre di Petri con successo anche usando un semplice contenitore di plastica sterilizzato, un paio di guanti e alcuni precauzioni. Il rischio di contaminazione è maggiore che usando un flusso laminare, ma risultati accettabili possono essere comunque perseguiti.

Il passaggio dell’inoculazione di una nuova coltura e tutti i passaggi in cui il micelio non si è ancora  sviluppato nel terreno di coltura, sono le fasi più delicate. Disporre di attrezzatura specifica facilita la buona riuscita, avere conoscenze e seguire delle buone pratiche igieniche lo facilita ancora di più. 

2) Trasferimento del micelio in grani sterilizzati: Anche questo passaggio deve essere eseguito in un ambiente sanificato per evitare contaminazioni. Basta asportare un pezzetto della gelatina nutriente presente in una piastra di Petri contenente il tuo fungo, e trasferirlo in un barattolo contenente cereali sterilizzati. È anche possibile utilizzare una siringa con una coltura liquida, che non è altro che un liquido contenente le spore che possono essere inoculate nei medesimi barattoli contenenti i cereali sterilizzati. Il fungo colonizzerà tutti i chicchi dopo qualche giorno o settimana, e si espanderà velocemente all’interno del barattolo.

3) Moltiplicare il micelio in modo esponenziale: Pezzi di grani già colonizzati possono essere utilizzati per inoculare diversi altri barattoli contenenti grani sterili, aumentando esponenzialmente la produzione dello stesso. Un barattolo con grani colonizzati può inoculare altri 10 o più barattoli contenenti grani sterili. La magia della coltivazione dei funghi è la capacità del fungo di far crescere la sua massa in modo esponenziale, raggiungendo migliaia di volte la massa originale. Ad esempio, una porzione grande quanto 5 centesimi di terreno di coltura può colonizzare una pentola da 1 litro di cereali sterilizzati. Un barattolo con 1 litro di cereali colonizzati può essere utilizzata per colonizzare più di 10 sacchetti contenenti cereali sterilizzati. Questi 10 possono essere usati per colonizzare altri 100, e così via! Ecco di cosa si occupa la coltivazione dei funghi, questo è il “segreto”: moltiplicare in modo esponenziale la biomassa del fungo attraverso varie tecniche per arrivare al risultato finale, il fungo. 

4) Inoculo dei grani nel substrato finale: Una volta ottenuta una quantità sufficiente di cereali colonizzati (spawn), i chicchi sono utilizzati per inoculare il substrato finale, dove cresceranno i funghi. Il tipo di substrato dipende dalla specie di fungo che coltiverai. La maggior parte dei substrati sono costituiti da paglia, segatura, stallatico, integrati con crusca e segale. A seconda della varietà di fungo e del substrato utilizzato, potrebbe esserci bisogno di  pastorizzare o sterilizzare lo stesso prima di essere utilizzato.

5) Incubazione: Una volta inoculato il substrato, inizia la fase di colonizzazione, dove il fungo crescerà e si espanderà nell’intero substrato in cerca di nutrienti. Quando il micelio avrà colonizzato l’intero substrato sarà pronto per iniziare a produrre i funghi, quindi fruttificare.

6) Induzione della fruttificazione: Affinché i funghi inizino a comparire, è necessario modificare alcuni parametri nella coltivazione, ponendo i blocchi di substrato colonizzati nell’ambiente di fruttificazione. Questo ambiente con condizioni specifiche in termini di temperatura, umidità, e luce favorirà la crescita dei funghi. Anche questi parametri variano a seconda delle specie coltivate. La temperatura ottimale di colonizzazione della maggior parte dei funghi commestibili è compresa tra i 18 e i 26° C. Una volta colonizzato, il substrato viene posto nell’ambiente di fruttificazione appropriato per la specifica specie. Il cambiamento delle condizioni, quindi temperatura e umidità, sono fondamentali per alcune specie; senza di esso il substrato non inizierà a produrre alcun fungo.

7) Crescita e raccolta dei funghi: Dopo aver esposto il substrato colonizzato all’ambiente di fruttificazione, i funghi inizieranno finalmente a svilupparsi drenando rapidamente umidità e sostanze nutritive dal substrato man mano che si svilupperanno. A questo punto i funghi potranno essere raccolti e, sempre a seconda della specie, il substrato può essere irrigato per permettere nuovi cicli di fruttificazione. Alcune specie consentono raccolte multiple per ogni blocco di substrato colonizzato.

Questa era una panoramica generale del ciclo della coltivazione dei funghi. Nei prossimi articoli andremo a vedere nel dettaglio ogni singolo passaggio e tutto sarà più chiaro. La mia intenzione è chiarire nel modo più esauriente possibile i vari passaggi che riguardano la coltivazione e produzione di funghi commestibili, in modo che chiunque legga possa avere una buona base per potersi approcciare a questo fantastico mondo.

I metodi illustrati per la coltivazione dei funghi sono solo alcuni tra decine di tecniche diverse. Ogni produttore ha le proprie tecniche e processi di coltivazione, nessuno dei quali è migliore o peggiore. Ogni tecnica è adattata alla realtà di ogni produttore, ma fondamentalmente tutte seguono lo schema descritto sopra.

 


 

Articoli Simili