COME FARE IL KEFIR: Metodo da Kefir Commerciale

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Se anche voi siete amanti del Kefir, amate gustarlo a colazione, da solo piuttosto che aggiungendoci cereali, frutta, miele o quant’altro, immagino che possiate essere interessati a sapere come farlo. Esistono principalmente due modi per autoprodurci del delizioso kefir ricco di probiotici, in questo articolo ci concentreremo sul metodo più semplice, ovvero partendo dal kefir commerciale.

PREMESSA SUL KEFIR COMMERCIALE

Sono disponibili diverse marche di kefir, oramai è facilmente reperibile, e in ogni negozio di alimentari o supermercato ne è presente almeno una versione. Qui mi preme fare una impostante premessa. Sebbene tutti i produttori riportino sulla confezione che siano presenti all’interno fermenti lattici, quindi probiotici, dobbiamo prestare attenzione ad un particolare che crea un po’ di confusione quando lo acquistiamo, le colture di fermenti lattici devono essere attive, ossia vive.

Yogurt e kefir sono tali grazie all’azione di alcune specie di fermenti lattici, diverse tra loro nel caso si tratti di yogurt o kefir. Quindi sicuramente questi fermenti lattici ad un certo punto sono stati introdotti nel latte per trasformarlo nel prodotto finale.

La questione è se queste culture, questi fermenti lattici, siano ancora “vivi e vegeti” all’interno del prodotto presente sugli scaffali, e in quali condizioni?

Questo è quello che ci interessa maggiormente sapere se vogliamo consumare il prodotto oltre che per il suo gusto, anche per le sue proprietà, e soprattutto se vogliamo usarlo per produrre la nostra versione casalinga di kefir probiotico.

SCELTA DEL KEFIR COMMERCIALE DI PARTENZA

La riuscita e la qualità del tuo kefir fatto con il metodo qui sotto spiegato dipendono dalla qualità e dalle caratteristiche del prodotto di base che utilizzerai, quindi dal kefir commerciale che sceglierai per iniziare la tua produzione.

Sulla confezione del kefir commerciale deve essere riportato esplicitamente che contiene culture attive di fermenti lattici, e non deve essere stato pastorizzato. La pastorizzazione permette al prodotto di conservarsi più a lungo, bene, ma allo stesso tempo degrada i fermenti lattici, questi batteri probiotici benefici ed essenziali per la nostra riuscita.

Per esperienza vi dico che molti kefir commerciali sono sottoposti ad una pastorizzazione parziale, che non uccide completamente i fermenti lattici, ma sicuramente li degrada. Per iniziare la nostra moltiplicazione del kefir dobbiamo reperire il miglior prodotto di partenza disponibile.

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TESTIAMO IL KEFIR

Il nostro palato ci corre in aiuto per individuare quale kefir contenga la migliore cultura di fermenti lattici al suo interno. Se il Kefir è leggermente frizzante al palato, questo è un ottimo segnale e significa che al suo interno ci sono delle colture di fermenti lattici attive in buone percentuali, quindi probabilmente il prodotto non è stato parzialmente pastorizzato. Questo è il prodotto che stavamo cercando!

Se non dovesse leggermente pizzicare sulla lingua, vorrebbe significare il contrario. Potremo utilizzarlo comunque, contiene ugualmente fermenti lattici, ma non attivi e in alte concentrazioni come speravamo.

Quindi, proviamo alcune marche, scegliamo quella che ha la maggiore concentrazione di fermenti lattici attivi tra quelle a noi facilmente reperibili, e quando lo compriamo diamo la precedenza a confezioni con la data di scadenza meno prossima.

QUALE LATTE UTILIZZARE PER FARE IL KEFIR

Qualsiasi tipo di latte può essere trasformato in kefir, certamente qualcuno è migliore di altri.

Il migliore latte che possiamo utilizzare senza dubbio è il latte intero fresco. Per chi vive nei grandi centri abitati è difficile reperire del latte fresco, quindi del latte intero pastorizzato a basse temperature andrà benissimo.

In ordine di preferenza, anche del latte parzialmente scremato o scremato può essere utilizzato, mentre eviterei di utilizzare latte pastorizzato ad alte temperature e a lunga conservazione, anche se con questo tipo di latte saremo comunque in grado di fare del kefir.

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COSA CI SERVE PER FARE IL KEFIR:

  • 1/4 tazza di kefir di latte commerciale da utilizzare come cultura di partenza
  • 1 LITRO di latte intero 
  • cucchiaio di legno
  • 2-3 barattoli di vetro igienizzati
  • filtri per il caffè o garza
  • elastici

Prendiamo quindi il nostro litro di latte e scaldiamolo senza portarlo a bollire, intorno ad una temperatura di 80º C andrà benissimo. Aspettiamo che raffreddi fino ad una temperatura compresa tra i 21º- 26 ºC e aggiungiamo 1/4 di tazza o 4-5 cucchiai del kefir acquistato.

Mescoliamo delicatamente con un cucchiaio di legno. Utensili metallici potrebbero avere un’interazione negativa con l’azione dei fermenti lattici. Quindi versiamo il contenuto nei barattoli che abbiamo precedentemente lavato con dell’acqua bollente.

Copriamo i barattoli con un filtro del caffè o una garza fissandola con un elastico, e li lasciamo fermentare e addensare in un luogo asciutto e accogliente lontano dalla luce solare diretta.

Un angolo vicino alla stufa piuttosto che vicino ad un termosifone se siamo in inverno. Altrimenti si potrebbero utilizzare degli stracci imbevuti di acqua calda o qualsiasi modo ci venga in mente per cercare di mantenere la temperatura all’interno dei barattoli tra i valori ottimali di 21º- 26 ºC, per 12-18 ore.

I fermenti lattici se mantenuti a questa temperatura prolifereranno più rapidamente. Nel caso si usasse una yogurtiera in grado di mantenere la temperatura costante impostata, il processo sarebbe chiaramente più semplice e veloce.

Quando il latte si sarà addensato, il nostro kefir sarà pronto. Mettiamo il coperchio ai barattoli e li trasferiamo in frigo dove si conserveranno anche per una settimana. Da qui in poi basterà salvare sempre 1/4 del lotto per utilizzarlo in quello successivo e la nostra moltiplicazione del kefir avrà inizio fino a che lo vorremo.

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CONCLUSIONE

Spero ti sia piaciuto il tutorial su come preparare il kefir di latte comodamente a casa partendo dal kefir commerciale. L’autoproduzione di yogurt e kefir è realmente vantaggiosa sotto diversi aspetti. I prodotti di qualità sono prodotti locali di nicchia che hanno generalmente costi maggiori per chi li produce, e di conseguenza per chi li acquista.

Per preparare dell’ottimo kefir possono bastare due ingredienti e alcuni barattoli di vetro. La qualità sarà superiore in termini di gusto e proprietà organolettiche, senza dimenticare l’aspetto economico che credo interessi a tutti noi.

 


 

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