PERCHÉ COLTIVARE CON SISTEMI IDROPONICI

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La coltivazione in idroponica, è una modalità di gestione delle piante, che ne consente la coltivazione fuori suolo senza terra. Questa tecnica si adatta ottimamente a piante erbacee, frutti e arbusti con egual successo.
L’idroponica consente di coltivare in spazi ristretti ottimizzando aree non convenzionali, senza perdere di vista le esigenze principali delle piante, come luce, temperatura, acqua e sostanze nutritive.

Nei sistemi idroponici gli elementi minerali essenziali sono forniti dalla soluzione nutritiva. La resa delle colture idroponica nelle giuste condizioni è molto più alta delle tradizionali colture nel terreno. La disponibilità di acqua e nutrienti, i livelli di irradiazione solare, temperatura, umidità, densità e disposizione delle piante nel sistema idroponico,sono controllati direttamente dal coltivatore.

Una cultura idroponica realizzata in una zona confinata e riscaldata, è un sistema altamente efficace e costituisce uno strumento prezioso per la ricerca e l’insegnamento. Oggi l’idroponica è vista come la soluzione al crescente declino delle aree agricole, inquinamento, desertificazione, cambiamenti climatici e l’abbandono delle campagne.

L’idea del giardino idroponico di famiglia, il frutteto idroponico urbana, l’azienda agricola che coltiva in verticale, sono idee innovative e attuali che portano a un sistema diverso, basato su una produzione alimentare sostenibile.

COLTURE IDROPONICHE E URBANISTICA

Negli ultimi anni, l’area mondiale dedicata alla produzione idroponica è aumentata notevolmente.  Il sistema più utilizzato è indubbiamente l’impianto di irrigazione a goccia utilizzando substrati inorganici. In minor percentuale ma comunque altrettanto diffuse sono i sistemi NFT (Nutrient Film Technique) insieme a quello a radice galleggiante.

Le colture idroponiche più redditizie sono pomodori, fragole, lattuga, spinaci e fiori da taglio. Il metodo idroponico utilizza qualsiasi contenitore precedentemente disinfettato, vasi da fiori, tubi in PVC interi o dimezzati, scatole di legno rivestite o sacchi in plastica All’interno del contenitore vengono depositati substrati come ghiaia, sabbia, pomice, argilla espansa, o perlite, questi sosterranno la pianta; oppure non si mette nulla sulle radici che risultano galleggianti.

Il metodo è semplice: il seme viene inserito in un mezzo che fornisce umidità, è irrigato con soluzione nutritiva fino a quando il seme germina e la piantina emerge, quindi trapianto nella sua dimora finale. Il prodotto può essere sul mercato in qualsiasi periodo dell’anno, il che è un grande vantaggio.

Il prezzo dei prodotti idroponici è generalmente più alto per le sua qualità visiva come aspetto commerciale. Questa attività è un’alternativa che permette di coltivare in tutte le condizioni e climi, gestendo le richieste nutritive delle piante attraverso una soluzione liquida controllando luce e temperatura.

IL FUTURO É IDROPONICO

Da tempo si discute sul fatto che entro i prossimi 20/30 anni l’80% della popolazione mondiale risiederà nei centri urbani, mettendo in discussione il modello di crescita attuale, che non è progettato per soddisfare le nuove esigenze della popolazione. La fornitura di energia, acqua, trasporti, gestione dei rifiuti e gli stessi sistemi costruttivi devono cambiare per avvicinarsi a un modello più sostenibile.

Uno dei problemi che sorgono nelle grandi città è la distanza dai luoghi di produzione di verdure fresche, fatto che ha aperto nuovi orizzonti per i sistemi di coltivazione fuori suolo. Si sta sviluppando e diffondendo sempre più il concetto di coltivazioni verticali come un nuovo modello di agricoltura. Il termine “Vertical Farm” si riferisce alla coltivazione di ortaggi negli edifici, piuttosto che nei campi e nelle serre, evitando quindi il trasporto di cibo per lunghe tratte che implica grandi consumi di energie non rinnovabili.

L’obiettivo è quello di coltivare ortaggi in alcune aree degli edifici attravero sistemi idroponici. La luce necessaria alle piante per i processi di fotosintesi verrebbe fornita usando energie rinnovabili quale eolico e solare. Nei Paesi Bassi e in altri paesi le tecniche di coltivazione fuori suolo intensive sono molto avanzate e impiegate regolarmente a livello industriale. La NASA stessa utilizza questi sistemi da anni per nutrire gli astronauti che si trovano a viaggiare per mesi durante i quali si cibano anche di prodotti vegetali cresciuti fuori suolo.

 


 

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